Oli esausti
Esistono moltissime ricette che prevedono la frittura di diversi alimenti e certamente è un modo gustoso per preparare ottimi manicaretti. Una volta però terminata la frittura dove buttare l’olio esausto?
Si tratta infatti di sostanze altamente nocive se disperse nell’ambiente in modo sbagliato.
Solitamente lo sbaglio più grosso è buttare l’olio esausto nel lavello o nello scarico del WC.
Si arriva addirittura a buttarlo nelle fogne o nei bidoni della spazzatura causando danni all’ambiente.
Ma quali sono questi danni?
L’olio per frittura esausto non è biodegradabile.
Questo significa che se viene disperso semplicemente in acqua tende a formare una sorta di velo spesso dai 3 ai 5 centimetri che impedisce la normale penetrazione dei raggi solari.
Basta pensare che anche solo un chilogrammo di olio esausto che raggiunge le falde può rendere l’acqua non potabile arrivando anche ad impedire il normale funzionamento dei depuratori.
Si pensa che l’olio esausto sia un ottimo concime per le piante. Niente di più sbagliato! Se si annaffiano le piante con questo olio si causa l’impoverimento del terreno privandolo di microorganismi indispensabili alla vita stessa delle piante.
Come smaltire quindi l’olio in modo corretto?
La prima cosa da fare è procurarsi un contenitore che può essere posizionato sul terrazzo di casa o in un angolo della cucina; una volta che l’olio esausto sarà freddo è possibile versarlo in questo recipiente.
Per agevolare la raccolta dell’olio esausto il Consorzio ha messo a disposizione dei cittadini una tanichetta da 5 litri che viene distribuita gratuitamente presso le Ecostazioni Consortili presenti sul territorio, una volta che la tanichetta sarà piena di olio esausto, occorre svuotarla all’interno degli appositi contenitori per la raccolta dell’olio vegetale esausto presenti nelle medesime Ecostazioni consortili.
Cosa accade all’olio raccolto e consegnato alle Ecostazioni consortili?
Così facendo l’olio può essere riciclato ed avere una nuova vita.
Esistono infatti aziende specializzate nel recupero dell’olio esausto che lo trattano secondo precise procedure di riciclo e smaltimento per poi ricavarne svariati prodotti come, ad esempio, la glicerina ed il biodiesel per la saponificazione ed i lubrificanti vegetali per le macchine agricole.
Il Consorzio ha aderito al progetto “Recuperiamoli”, l’iniziativa promossa dalla Società MPoli srl con sede in corso Corso Canale, 18/R, 12051 Alba CN specializzata nella raccolta e valorizzazione degli oli vegetali esausti.
Per saperne di più si può consultare il sito www.mpoli.it
Salvaguardare l’ambiente richiede, a volte, pochi e semplici gesti che sono però importanti se non fondamentali.
Smaltire l’olio esausto in modo corretto comporta anche un notevole risparmio economico per l’intera collettività.
A volte si tratta semplicemente di cambiare le proprie abitudini per ottenere grandi benefici per tutti.
Il lavello della cucina, le fogne, lo scarico del WC non sono soluzioni praticabili per gettare via l’olio appena usato per friggere degli alimenti.
Per quanto inizialmente possa sembrare un po’ scomodo raccogliere l’olio in un contenitore, sicuramente in pochissimo tempo diventerà una pratica che verrà svolta in automatico in quanto facile ed estremamente veloce.
Si tratta infatti di sostanze altamente nocive se disperse nell’ambiente in modo sbagliato.
Solitamente lo sbaglio più grosso è buttare l’olio esausto nel lavello o nello scarico del WC.
Si arriva addirittura a buttarlo nelle fogne o nei bidoni della spazzatura causando danni all’ambiente.
Ma quali sono questi danni?
L’olio per frittura esausto non è biodegradabile.
Questo significa che se viene disperso semplicemente in acqua tende a formare una sorta di velo spesso dai 3 ai 5 centimetri che impedisce la normale penetrazione dei raggi solari.
Basta pensare che anche solo un chilogrammo di olio esausto che raggiunge le falde può rendere l’acqua non potabile arrivando anche ad impedire il normale funzionamento dei depuratori.
Si pensa che l’olio esausto sia un ottimo concime per le piante. Niente di più sbagliato! Se si annaffiano le piante con questo olio si causa l’impoverimento del terreno privandolo di microorganismi indispensabili alla vita stessa delle piante.
Come smaltire quindi l’olio in modo corretto?
La prima cosa da fare è procurarsi un contenitore che può essere posizionato sul terrazzo di casa o in un angolo della cucina; una volta che l’olio esausto sarà freddo è possibile versarlo in questo recipiente.
Per agevolare la raccolta dell’olio esausto il Consorzio ha messo a disposizione dei cittadini una tanichetta da 5 litri che viene distribuita gratuitamente presso le Ecostazioni Consortili presenti sul territorio, una volta che la tanichetta sarà piena di olio esausto, occorre svuotarla all’interno degli appositi contenitori per la raccolta dell’olio vegetale esausto presenti nelle medesime Ecostazioni consortili.
Cosa accade all’olio raccolto e consegnato alle Ecostazioni consortili?
Così facendo l’olio può essere riciclato ed avere una nuova vita.
Esistono infatti aziende specializzate nel recupero dell’olio esausto che lo trattano secondo precise procedure di riciclo e smaltimento per poi ricavarne svariati prodotti come, ad esempio, la glicerina ed il biodiesel per la saponificazione ed i lubrificanti vegetali per le macchine agricole.
Il Consorzio ha aderito al progetto “Recuperiamoli”, l’iniziativa promossa dalla Società MPoli srl con sede in corso Corso Canale, 18/R, 12051 Alba CN specializzata nella raccolta e valorizzazione degli oli vegetali esausti.
Per saperne di più si può consultare il sito www.mpoli.it
Salvaguardare l’ambiente richiede, a volte, pochi e semplici gesti che sono però importanti se non fondamentali.
Smaltire l’olio esausto in modo corretto comporta anche un notevole risparmio economico per l’intera collettività.
A volte si tratta semplicemente di cambiare le proprie abitudini per ottenere grandi benefici per tutti.
Il lavello della cucina, le fogne, lo scarico del WC non sono soluzioni praticabili per gettare via l’olio appena usato per friggere degli alimenti.
Per quanto inizialmente possa sembrare un po’ scomodo raccogliere l’olio in un contenitore, sicuramente in pochissimo tempo diventerà una pratica che verrà svolta in automatico in quanto facile ed estremamente veloce.
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Documenti
- Punti raccolta olio Mpoli[.xlsx 10,07 Kb - 08/05/2025]